L’uomo moderno e lo yoga

“Mai l’umanità ha vissuto un’era così densa di magnifiche realizzazioni, di ardite imprese, che sono andate assai al di là delle più rosee previsioni dei nostri avi…Viviamo un’esistenza fantasmagorica, fiabesca, alla quale però ci siamo fin troppo abituati.
Siamo sempre scontenti come ragazzini viziati; ci lamentiamo sempre. Partecipiamo a tanti miracoli quotidiani che li troviamo normali e ordinari e niente più ci meraviglia…
In altre parole: un paradiso terrestre se paragonato alla preistoria. L’età dell’oro.
MA…
Osservate la folla che passeggia nelle strade e nelle piazze rumorose.
Guardate meglio e vedrete visi tetri, preoccupati, stanchi, dai quali non traluce alcun sorriso. La schiena di qualcuno è ingobbita; il torace di un altro è piccolo; molti hanno la pancetta, sono gonfi, obesi. Forse non tutti sono felici. Nessuno ha più fame né freddo; ma quasi tutti necessitano di sedativi per dormire, di lassativi per evacuare gli intestini pigri, di analgesici per le emicranie e di tranquillanti per sopportare l’esistenza.
La dura lotta per il guadagno ha indurito i cuori, imposto il silenzio agli scrupoli, pervertito il senso morale…
La degenerazione biologica si accentua con cadenza spaventevole e non sembra incutere timore a nessuno, anzi pare che nessuno se ne accorga…
L’odierna civiltà ha snaturato i cicli, contaminato l’aria, inquinato l’acqua…
I meccanismi di difesa e di adattamento naturali non servono più. Così i progressi della medicina danno a tutti una fallace impressione di sicurezza. Ognuno crede che tutto gli sia permesso, nessun eccesso lo spaventa, nulla più lo ferma. In caso di malattia è sufficiente recarsi dal medico: a lui il compito di guarire in fretta il male, è il suo mestiere e per questo è pagato.
Nessuno vuole rendersi conto che il suo errato modo di vivere è la causa primaria dei suoi mali…Una civiltà che porta alla degenerazione della specie e degli individui deve essere considerata un fallimento. Non esistono le attenuanti, non bastano le scuse.
Siamo prigionieri del nostro vivere civile.
Cosa possiamo fare contro questo rullo compressore?
Dobbiamo rinunciare alla scienza, alla tecnica, alla vita sociale?…
Impossibile. Inutile.
D’altronde, abbiamo il dovere di essere fieri della nostra scienza e delle nostre realizzazioni. Non dobbiamo rinunciare alla civiltà; al contrario bisogna che impariamo a beneficiare al massimo dei suoi vantaggi cercando di eliminare gli inconvenienti.
La soluzione passa necessariamente dall’individuo…
“Se tu vuoi cambiare il mondo, inizia col cambiare te stesso!”
Un rimedio può essere lo Yoga.
“Grazie allo Yoga l’uomo moderno può ritrovare la volontà di esistere; può gustare la gioia di vivere. In verità lo Yoga gli dona la salute e la longevità attraverso le àsana (posture), le quali conferiscono scioltezza alla colonna vertebrale, calmano i nervi eccitati, rilassano i muscoli e vivificano gli organi con i loro centri nervosi. Il prànayama (controllo del ritmo del respiro) apporta ossigeno ed energia ad ogni cellula dell’organismo, brucia i detriti, espelle le tossine, purifica…
La cura del corpo è un sacro dovere…
La salute è un diritto che si acquisisce con la nascita e va conservato per tutta la vita. (E’ nostro dovere farlo). Le malattie hanno spesso origine dalla negligenza, dall’ignoranza e dalla trasgressione delle leggi naturali.”
Tratto dal libro “Imparo lo Yoga” Di André Van Lysebeth

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