Rimedi contro insonnia e disturbi del sonno
Che cos’è l’insonnia?
L’insonnia è la più comune fra le turbe del sonno ed interessa in Italia il 7% della popolazione adulta. Secondo la classificazione internazionale viene definita come una condizione per cui il paziente presenta difficoltà nell’addormentamento, nel mantenimento del sonno oppure si sveglia precocemente al mattino; di giorno possono esserci sintomi quali: astenia, sonnolenza, disturbi di concentrazione o di memorizzazione, turbe dell’umore con irritabilità o aggressività e via dicendo. L’insonnia acuta (che non dura più di tre mesi) se non adeguatamente trattata può evolvere in insonnia cronica che risulta più difficile da curare.
Quali sono le cause?
L’insonnia viene classificata distinguendo quella primaria (la più comune, non causata da alcuna condizione fisica, ambientale o psichiatrica) da quella secondaria ad altre condizioni (sociali, lavorative, malattie organiche, funzionali e mentali).
Per la Medicina Cinese, a differenza della medicina occidentale, l’insonnia non è una malattia a sé stante ma è un sintomo di una disarmonia che provoca un’alterazione del corretto alternarsi di energie Yin e Yang, con un eccesso di energia yang rispetto a quella yin. La causa del sintomo va ricercata nelle preoccupazioni o nel lavoro eccessivo, nella collera o nella dieta ad esempio, e a seconda del quadro clinico diagnostico basato sulla medicina cinese il paziente e i suoi sintomi verranno inquadrati in una sindrome dalla quale si parte per definire l’approccio terapeutico più adeguato.
Quali terapie sono appropriate e perché scegliere un approccio integrato?
Attualmente la terapia dell’insonnia si basa su un primo approccio di tipo non farmacologico con consigli per l’igiene del sonno e stile di vita (andare a letto con regolarità e svegliarsi altrettanto regolarmente, evitare sonnellini diurni, effettuare regolare attività fisica, mantenere la stanza buia e silenziosa, evitare di utilizzare dispositivi elettronici prima di dormire) e una terapia psicologica di tipo cognitivo-comportamentale. Pe quanto riguarda la terapia farmacologica con benzodiazepine o farmaci Z, non solo sono da prendere in considerazione solamente dopo aver utilizzato la terapia non farmacologica, ma le indicazioni riguardano un periodo di somministrazione del farmaco non più lungo di 4 settimane come raccomandato dalle linee guida. Tendenzialmente invece la terapia farmacologica con questi medicinali va ben oltre il periodo di trattamento raccomandato portando il paziente ad andare incontro a fenomeni di assuefazione e tolleranza e aumentando il rischio di sviluppare gravi effetti collaterali.
Tra le medicine non convenzionali troviamo invece l’agopuntura che attraverso l’infissione di sottili aghi attraverso la cute riporta l’equilibrio tra le forze energetiche alterate.
Un approccio integrato è da preferire soprattutto nei quadri cronici per evitare i rischi tossicologici di un approccio farmacologico.
Perché funziona l’agopuntura nel miglioramento del sonno?
Diversi studi scientifici sono stati condotti per cercare di capire i meccanismi fisiologici attraverso i quali l’agopuntura migliora il sonno. Attraverso l’infissione degli aghi, l’agopuntura provoca diverse risposte biologiche:
- Stimolazione del sistema nervoso attraverso neurotrasmettitori e altre sostanze endogene
- Stimolazione dei neuroni con aumento della concentrazione di beta endorfine
- Aumento di produzione di melatonina
- Aumentata regolazione dell’acido gamma amminobutirrico (GABA) che è un importante neurotrasmettitore inibitorio
- Modulazione del sistema nervoso autonomo influenzando attività simpatiche e parasimpatiche tra cui la frequenza cardiaca
Per concludere: in occidente la medicina non ha ancora trovato un adeguato approccio terapeutico per l’insonnia, soprattutto quella cronica; questa affezione è estremamente frequente ed è tra le principali cause di cattiva qualità della vita.
La medicina cinese affronta questa patologia differenziandola clinicamente in molti aspetti con specifici e diversi approcci terapeutici sempre basati sull’individualità del paziente.
Dal momento che per la medicina occidentale l’insonnia cronica non dovrebbe essere trattata farmacologicamente, come in pratica accade, l’agopuntura può avere un ampio margine di utilizzo vista l’efficacia e i minimi, se non nulli, effetti collaterali.
Dott.ssa Beatrice Gatti
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